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Google dice addio alle pagine. Arriva l’infinite scroll – Cosa cambia in ottica SEO?

Da 12 Ottobre 2023Nessun Commento
Infinite scroll - Addio alle pagine

A partire dal maggio di quest’anno, Google ha introdotto anche in Italia l’infinite scroll (o scroll continuo) dei risultati delle ricerche, abbandonando il vecchio sistema delle pagine. La novità, introdotta l’anno scorso nei soli Stati Uniti ma già da tempo attiva su mobile, è oggi una realtà che cambia il modo in cui i risultati di una qualsiasi ricerca su internet vengono mostrati su desktop. 

Questa scelta rischia di avere un forte impatto sul modo di navigare degli utenti e, soprattutto, sul modo di fare SEO. Vediamo cosa gli esperti di SEO prevedono che succederà nel prossimo futuro.

L’infinite scroll – cos’è?

Prima di entrare nel merito della questione, cos’è esattamente l’infinite scroll? E cosa è cambiato rispetto a prima? 

Forse qualcuno si è già accorto che nei risultati di ricerca c’è qualcosa di diverso. Prima di maggio 2023, quando veniva effettuata una ricerca Google selezionava una serie di risultati pertinenti, per poi mostrarli all’utente suddivisi per pagine, ognuna con 10 risultati ciascuna.

Oggi non è più così. Google ha ufficialmente abbandonato la suddivisione per pagine, optando per una pagina sola, in cui sono presenti tutti i risultati trovati. Per intenderci, le pagine dei risultati di Google si comportano ora come un qualsiasi social network. Più si scorre in basso l’elenco e più risultati emergono. 

In realtà, il termine infinite scroll non è propriamente corretto. Dopo un certo numero di risultati, per poter continuare a visualizzare contenuti, è necessario cliccare il tasto “mostra di più”. Sarebbe quindi più corretto parlare di scroll continuo.

In ogni caso, questo cambiamento, apparentemente insignificante, è invece molto significativo e cambia il modo di navigare degli utenti del web, anche se questi probabilmente non se ne accorgeranno. 

Cosa cambia per gli utenti?

Una vecchia battuta nota tra gli addetti ai lavori SEO recita: “ il miglior posto per nascondere un cadavere è la seconda pagina dei risultati di ricerca di Google”. Effettivamente, la stragrande maggioranza degli utenti, se non trova ciò che sta cercando nella prima pagina dei risultati di ricerca, preferisce effettuare una nuova ricerca, piuttosto che visitare pagina 2. Secondo i risultati di numerose ricerche effettuate negli anni, il 54,4% di tutti i click si concentrano sui primi 3 risultati. Gli altri risultati della pagina si dividono invece la percentuale rimanente, con la seconda pagina di Google che raccoglie le briciole. 

In altre parole, la quasi totalità degli utenti che naviga su Google si limita ai primi 10 risultati che viene loro mostrata. O sarebbe meglio dire “si limitava”, perché ora con l’infinite scroll le cose sono cambiate. 

Ora, per una qualsiasi ricerca, Google mostra automaticamente le prime 6 pagine. Gli utenti saranno quindi portati a guardare più risultati rispetto a prima e può darsi che quel 54,4% di cui sopra verrà “spalmato” su più risultati. 

Ma la novità avrà un impatto sicuramente maggiore sugli esperti di SEO. Vediamo come. 

Cosa cambia per i SEO expert?

Per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), la prima pagina di Google rappresentava la meta da raggiungere, l’obiettivo più importante in assoluto. Ora non è più così. 

Per citare un esperto analista SEO, Lucas Rogala: “ora tutti possono posizionarsi nella prima pagina”. Questo metterà probabilmente fine alle richieste da parte dei clienti di vedere il proprio sito posizionato in prima pagina. 

In sostanza, non sarà più imperativo per un sito essere presente nei primi 10 risultati poiché, proprio come avviene per i social network, agli utenti piace “scrollare”. Di conseguenza, anche i siti posizionati oltre la decima posizione avranno ottime possibilità di venire visti grazie all’infinite scroll, migliorando le performance dei domini con ranking più bassi. 

Un’altra conseguenza non trascurabile per gli esperti SEO è che i primi 3 risultati potrebbero perdere di importanza. Con molti più risultati a disposizione tra cui scegliere, gli utenti potrebbero non soffermarsi così spesso sui primi in elenco. 

È inoltre probabile che vedremo un aumento degli annunci pubblicitari in cima ai risultati, ora che Google ha più spazio a disposizione. Mentre sarà meno frequente vedere più di un risultato proveniente dallo stesso dominio. 

Come adattarsi al cambiamento?

Benché siano passati alcuni mesi, non abbiamo ancora risultati definitivi su cosa e come è cambiato nelle ricerche degli utenti. Tuttavia possiamo già fare le prime considerazioni. 

Visto che la Top 10 ha perso completamente di importanza (dato che non esiste più), è sempre più importante concentrarsi sulla top 3. Una buona pratica consiste nel trovare i contenuti già posizionati bene e ottimizzarli per cercare di inserirli nei primi 3 risultati. 

Dato il numero maggiore di risultati organici, diventa sempre più importante distinguersi dagli altri. Per fare ciò è bene concentrarsi sui titoli e sulle meta description delle pagine e degli articoli, in modo che risaltino tra gli altri, magari inserendo snippet strutturati, caratteri speciali e emoji.

Infine, un’ultima strategia che può risultare molto utile consiste nell’ottimizzare i contenuti di un sito tenendo conto della sezione People Also Ask e focalizzarsi su contenuti video e su immagini. Questo aumenterà le possibilità di venire visti e soprattutto cliccati. 

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