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Germania e Italia frenano il colosso di Zuckerberg: maggiori chiarimenti sul traffico dei dati

Da 30 Settembre 2016Nessun Commento

WhatsApp trasmette i dati degli utenti a Facebook

Le statistiche parlano chiaro! Gli italiani amano i social network! Il social preferito è Facebook, usato dal 56,2% della popolazione nazionale. In seconda postazione c’è Whatsapp, il servizio di messaggistica istantanea acquistato dalla società di Marc Zuckerberg, utilizzato da sei italiani su 10. Oggi però questi social sono protagonisti di un dibattito che riguarda l’accesso ai dati degli utenti. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo.

Quando nel 2014 Facebook acquistò Whatsapp per la modica cifra di 19 miliardi di dollari, Jan Koum, il fondatore del servizio di messaggistica più popolato al mondo, aveva giurato e spergiurato che avrebbe protetto i dati degli utenti, dicendo che la vendita alla società di Marc Zuckerberg non avrebbe comportato la modifica delle policy aziendali in tema di diritto alla privacy. Invece, come molti avevano previsto, le regole sulla privacy, oggi, stanno cambiando e come. Whatsapp ha annunciato che condividerà alcuni dati con Facebook, tra i quali i numeri telefonici degli utenti, per consentire a Zuckerberg di mandare migliori suggerimenti di amici e inviare agli utenti inserzioni più pertinenti.

La condivisione dei dati fra Whatsapp e Facebook, potrebbe cagionare problemi legali in diverse parti d’Europa e, per questo, gli enti regolatori della privacy vogliono maggiori chiarimenti in merito alla condivisione dei dati sensibili.

Il punto focale della questione è che Facebook avrebbe dovuto chiedere, in anticipo, agli utenti la loro volontà o meno di connettere il proprio account con Facebook e ciò non è avvenuto.

Per questo motivo l’ente per la protezione della privacy tedesco, con sede ad Amburgo, città fulcro delle attività tedesche di Facebook, ha deciso di dire no alla condivisione dei dati, intimando alla società californiana di eliminare i dati fino ad oggi trasmessi.

Johannes Caspar, il Commissario per la Protezione dei Dati e per la Libertà dell’Informazione di Amburgo ha affermato che ciò che sta accadendo, non solo è ingannevole nei confronti degli utenti e del pubblico, ma costituisce anche una violazione della legislazione nazionale sulla protezione dei dati.

Anche in Italia Whatsapp e Facebook dovranno rispondere al Garante della Privacy. Il Presidente dell’Autorità italiana Antonello Soro, ha definito la situazione allarmante, poiché, ad essere coinvolti non sono soltanto i dati sensibili degli utenti di Facebook e Whatsapp, ma anche quelli degli utenti non iscritti a nessuno dei due servizi, i cui dati vengono trasmessi per il solo fatto di trovarsi nella rubrica di un utente di whatsapp.

Insomma, gli enti regolatori vogliono maggiori chiarimenti in merito a come Facebook intenda raccogliere e gestire i dati sensibili di oltre un miliardo di account whatsapp, non avendo reputato adeguato l’avviso pop-up apparso sugli schermi degli utenti alcune settimane fa.